Condividiamo con voi la riflessione di Don Mauro per la terza settimana di Quaresima.
Di fronte alla domanda del dottore della legge “chi è il mio prossimo?”
Gesù risponde con la concretezza della parabola del buon samaritano. Nel descrivere l’inizio della scena Van Gogh rappresenta un uomo sofferente, semi nudo e umiliato. Il viandante ha una benda sulla testa, è privo di forze e viene caricato con fatica dal samaritano sul proprio cavallo. Non riesce a reggersi e, muto nel suo dolore, si aggrappa disperatamente a chi lo sostiene in un difficile abbraccio. Il cavallo attende con pazienza che il malcapitato venga posto in groppa e ha le orecchie dritte perché è pronto a percepire e assecondare ogni movimento. Il pittore vuole comunicarci che il cavallo sembra partecipare al dramma, a differenza del sacerdote e del levita indifferenti e quasi invisibili ormai nella scena. Con la descrizione di questo particolare si coglie il messaggio:
“Il male subito è doloroso perché ti spoglia di tutto, ti spoglia di ogni dignità umana, indebolisce, fa cadere in uno stato di impotenza e depressione.”
Il messaggio è impegnativo dal momento che ci provoca a ripensare a coloro che infliggono il male e a coloro che lo subiscono.
Perciò è decisivo pregare così:
“Signore, se cado nelle mani di briganti e imbroglioni, Tu ricordami che lo stesso è accaduto a Te. Fà che non abbia mai a perdere fiducia nel fratello o nella sorella. Prego perché le mie e le nostre mani siano generose, pronte all’aiuto e al perdono.”
Un dono unico e indispensabile per riconoscere e confessare il male che ci abbruttisce è il sacramento della confessione e, ancor prima, l’”Esame di coscienza” dove ci interroghiamo sul bene compiuto e sul male vissuto.
Anche per questo tempo, la quaresima è tempo favorevole per vivere il sacramento della confessione. E a viverlo come suggerisce il Cardinale Martini:
“Suggerisco ordinariamente di iniziare la confessione lodando e ringraziando Dio per i suoi doni, per il suo disegno d’Amore, per la bontà che esprime nella vita di ciascuno di noi (confessione di lode) alla luce dei doni ricevuti è più immediato scorgere le distanze e i peccati personali.”
Don Mauro