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29
NOV
2020

Il tempo che passa.

In questa settimana del cammino di Avvento sperimentiamo “il tempo che passa”; esso non conosce sosta, rallentamenti o accelerazioni: il tempo scorre, secondo metriche ben stabilite che segnano – anche inevitabilmente – il nostro stesso ritmo di vita.

Il tempo scorre e coinvolge anche il mondo, il creato; nel quadro “L’Angelus” tutta la scena è segnata dal divenire del tempo: persone e azioni, i colori dell’orizzonte e la penombra sui volti, sono un chiaro indizio del tempo che corre e che passa.

In questa terza settimana vogliamo lasciarci interpellare dal particolare pigmento del terreno e del cielo: un colore simile, senza particolari sbalzi cromatici che ci impediscono di identificare pienamente una possibile cronologia: non sappiamo se mattino o al tramonto; forse è ancor più difficile collocare l’angelus pregato dai contadini a mezzogiorno.

Una libertà di interpretazione che porta in sé una grande testimonianza: se il tempo corre e va, solo la relazione con Cristo e il dono di poter entrare in relazione con Lui, rimane e sfida il passare inesorabile della vita. È una radicale verità: a noi, sempre ansiosi di arrivare ovunque e a tutto e mai sazi, solo il rapporto con il Signore ci offre la grazia di vivere la vita, non come una corsa affannosa, ma come un dono da contemplare e da servire.

Don Nazzareno