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02
GIU
2019

Il brutto anatroccolo

Ieri sera i bambini della scuola primaria hanno messo in scena “Il brutto anatroccolo” di Andersen, una delle più famose e formative, per insegnare ai nostri bambini valori come rispetto, determinazione, diversità e coraggio.

La favola vuol far riflettere sul fatto che una visione positiva è sicuramente più costruttiva e permette di assaporare ogni particolare della realtà che ci circonda, infatti “a un certo momento l’anatroccolo se ne stava in un angolo, di cattivo umore. Però cominciò a pensare all’aria fresca e al bel sole così, lo prese una strana voglia di andare nell’acqua, alla fine non poté trattenersi e sfidando il giudizio altrui si getto in acqua. La favola insegna a non arrendersi mai, infatti l’anatroccolo, nonostante tutte le miserie e i patimenti che ha sopportato durante l’inverno, non perde l’entusiasmo ed esclama:” Oh! Che bel posto! e com’è fresca l’aria di primavera!”

L’anatroccolo come vede i cigli pensa tra sé e sé “Voglio volare da loro, da quegli uccelli reali; mi uccideranno con le loro beccate, perché io, così brutto, oso avvicinarmi a loro. Ma non mi importa!” Ora era contento di tutte quelle sofferenze e avversità che aveva patito, si godeva di più la felicità e la bellezza che lo salutavano. E i grandi cigni nuotavano intorno a lui e lo accarezzavano col becco. Era troppo felice, ma non era affatto superbo, perché un cuore buono non diventa mai superbo! Ricordava come era stato perseguitato e insultato, e ora sentiva dire che era il più bello di tutti gli uccelli!” La fiaba, considerata una metafora delle difficoltà che i bambini possono affrontare durante il loro percorso di crescita, è stata scelta per rinforzare loro l’autostima e far capire che eventuali differenze che li dividono dal “gruppo”; in realtà si rivelano un dono e un valore aggiunto.

“Il brutto anatroccolo” ci sprona a non demoralizzarci, a non perdere le speranze, anche se tutti ci prendono in giro, proprio come l’anatroccolo, che all’inizio era brutto e goffo noi diventeremo belli, cresceremo e troveremo il nostro posto nel mondo. La favola insegna che Spesso gli altri sanno essere cattivi, escluderci dalle loro amicizie e questo ci fa sentire soli, ma prima o poi troveremo chi sa volerci bene sinceramente, per quello che siamo, valorizzando il nostro essere.

Grazie a tutti i nostri bellissimi cigni, siano essi bambini o docenti, e grazie a tutte le famiglie che ci hanno supportato nella preparazione.