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01
DIC
2019

Essere “promessa”

Continuiamo la condivisione degli spunti di riflessione per l’Avvento proposti dalla Pastorale giovanile FOM della nostra Diocesi.

Sapete che cosa dice il Signore Gesù nel vangelo della terza domenica di Avvento? Sentite bene: «fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Gesù sta parlando di noi. Noi siamo già grandi per Dio. Chiunque sia piccolo nel regno dei cieli è grande, più grande del più grande dei profeti. Se le cose stanno così, allora non ci resta che comportarci da grandi! Che cosa significa? Significa imparare ad assumersi le proprie responsabilità, sempre di più mentre si cresce, a scuola, nell’impegno di sport e di studio, a casa, con i nostri familiari e con gli amici. Ma ancora di più, significa imparare a prendersi cura degli altri, sempre di più. Guardiamo a Gesù: come fa Gesù a dimostrare che è Lui quello che stiamo aspettando? Che, in effetti, è Lui il più grande di tutti? Per rispondere alla domanda che gli pone Giovanni il Battista – «Sei tu quello colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» – Gesù non parla di sé, dicendo «Sì sono Io, il grande che aspettate… Io…», ma indica l’effetto che le sue opere producono sugli altri, su ciechi, zoppi, lebbrosi, sordi, poveri… Essere grandi significa prendersi cura degli altri. Comportarsi da grandi significa mettersi all’opera per un bene più grande. Per questo noi possiamo essere una “promessa adempiuta”. Ora nasce in noi il desiderio di comportarci da grandi ed essere quella “promessa” che Dio vuole realizzare per il bene di tutti.