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08
MAR
2020

Domande difficili: una lettera aperta a genitori e docenti

Carissimi,

siamo alla vigilia della terza settimana in cui i bambini e ragazzi non potranno recarsi a scuola e la prospettiva attuale è quella che non potranno farlo ancora fino al 3 aprile.

Non possiamo certo nascondere che un mese fa difficilmente avremmo potuto immaginare uno scenario di questo tipo.

Ognuno di noi ha tante preoccupazioni: oscilliamo tra la voglia di poter fare come se niente fosse e la paura che anche lavorativamente parlando ci potrebbero essere periodi lunghi di ripresa. Siamo consapevoli che tutto questo ai bambini e ai ragazzi è evidente.

Da domenica scorsa quotidianamente leggo e rispondo ai messaggi dei bimbi della primaria e devo dire che sanno porre domande difficili.

“Preside ma me lo puoi dire tu quando posso tornare a scuola? La mia mamma e il mio papà non sono poi così chiari”, “Come facciamo a finire tutto il lavoro che abbiamo da fare per la scuola?”.

Non so voi, ma io non ho risposte pronte in tasca. Quello che mi sento di dire loro e di condividere con voi è un’esperienza personale. Non è la prima volta nella mia vita che capita un’interruzione lunga della scuola. Quando avevo 10 anni vicino a Paderno c’era stato un incidente in un’industria chimica che si chiamava ICMESA. Io che andavo a scuola a Desio non vi ero potuta andare per mesi e non c’era certo la didattica a distanza. Allora mi ero fidata delle indicazioni che ci venivano date, così come avevano fatto i miei genitori. Questo non ha impedito a me e a quanti lo avevano voluto di proseguire con profitto gli studi, di laurearmi e di avere sempre buoni risultati. Non abbiamo fretta, l’importante è che in questo momento più “lento” manteniamo e facciamo mantenere ai ragazzi la voglia di far funzionare la testa e godere il bello nelle situazioni che possiamo vivere.

Anche chi forse nutriva qualche dubbio ha scoperto che la scuola conta perché non è solo didattica e che l’essere comunità ha un valore enorme perché fa sì che non ci sentiamo soli quando veniamo messi di fronte al fatto che tutto può cambiare in un secondo.

Grazie per essere parte di questa nostra comunità e di tutta la preziosa e paziente collaborazione che, come sempre, non ci fate mancare.

Un caro saluto

Anna Asti