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06
MAR
2016

Chi è cieco veramente?

«Insegnare agli ignoranti» è l’opera di misericordia spirituale di questa settimana.

Anche in questo caso l’ultima cosa che dovremmo fare è metterci su un piedistallo, credendoci dei maestri o pensando di saperne di più rispetto agli altri. Possiamo imparare proprio dal cieco e dal suo percorso. Non ha saputo subito tutto di Gesù, la sua esperienza lo ha fatto maturare; il confronto con gli altri lo ha aiutato a diventare sempre più consapevole; nell’apprendere quanto gli è accaduto non si è montato la testa, ma quanto ha conosciuto gli ha permesso di arrivare a proclamare, con convinzione e umiltà, la sua fede nel Signore.

Chi è allora cieco? Chi rischia di restarlo? Chi decide di non confrontarsi con gli altri, accettando anche la correzione fraterna o il fraterno aiuto. È bello quando, senza sentirsi per niente inferiori, i compagni di classe chiedono e si lasciano aiutare o, viceversa, senza sentirsi i più bravi, si mettono a disposizione per dare il proprio contributo. Quest’opera di misericordia spirituale ci fa crescere in fraternità e alimenta la nostra comunione in ogni ambiente di vita, in famiglia, a scuola, in oratorio, nello sport e nelle attività tempo libero. Val la pena dunque ancora una volta mettersi «all’opera come Gesù».