Recensione “Green Book”

“Green book” è un film prodotto e uscito nelle sale cinematografiche nel 2018. É molto conosciuto per aver vinto diversi premi, come tre Golden Globe e altrettanti Oscar per miglior film, miglior sceneggiatura originale e miglior attore non protagonista, ma soprattutto per i forti messaggi che il regista Peter Farrelly ha saputo trasmettere.

Gli attori principali sono Mahershala Ali e Viggo Mortensen. Il film parla di un tassista italo-americano che deve accompagnare in tour un pianista di colore. Quest’ultimo, nonostante un’indescrivibile bravura, è vittima di razzismo in un periodo nel quale la maggior parte degli americani non riescono ad accettare un’altra etnia e comunità. Allo stesso modo però anche il tassista, di origini siciliane, viene discriminato e subisce offese razziali.

“Green book” era un volantino su cui venivano riportati i nomi dei motel dove le persone di colore erano accettate o dove potevano alloggiare per dormire. L’opera cinematografica, a mio parere fantastica, tratta inoltre di un messaggio allo stesso modo importante: l’amicizia.

Un’amicizia che tra i due personaggi si basa su un rispetto reciproco. Essa, così vera e sincera, non si estende solo in ambito lavorativo ma anche nella vita privata.

A testimoniare il forte rapporto tra i due amici sono le molteplici lettere inviate alla moglie del tassista; infatti il pianista dettava al compagno cosa scrivere e questo era il ringraziamento per tutto il tempo speso ad accompagnarlo in ogni tappa del tour. Proprio questo momento del film mi ha colpito di più perché testimonia il rapporto speciale tra le due persone :sia il pianista sia il tassista non si sono fermati sulle apparenti differenze di colore o di origine, ma hanno instaurato un normalissimo ma bellissimo rapporto di amicizia.

È una pellicola favolosa che consiglierei a chiunque, perché può trasmettere forti messaggi e insegnamenti i quali non sono al giorno d’oggi valorizzati a pieno.

Autore: Federico – 2B