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26
MAR
2017

A Monza con Francesco

Siamo ancora pervasi dall’emozione intensa dell’incontro a Monza con Francesco e non vogliamo lasciarci sfuggire alcuni dei messaggi che ci ha lasciato.

“Ci farà bene domandarci: come è possibile vivere la gioia del Vangelo oggi all’interno delle nostre città? È possibile la speranza cristiana in questa situazione, qui e ora?

Queste due domande toccano la nostra identità, la vita delle nostre famiglie, dei nostri paesi e delle nostre città. Toccano la vita dei nostri figli, dei nostri giovani ed esigono da parte nostra un nuovo modo di situarci nella storia. Se continuano ad essere possibili la gioia e la speranza cristiana non possiamo, non vogliamo rimanere davanti a tante situazioni dolorose come meri spettatori che guardano il cielo aspettando che “smetta di piovere”. Tutto ciò che accade esige da noi che guardiamo al presente con audacia, con l’audacia di chi sa che la gioia della salvezza prende forma nella vita quotidiana della casa di una giovane di Nazareth.

Di fronte allo smarrimento di Maria, davanti ai nostri smarrimenti, tre sono le chiavi che l’Angelo ci offre per aiutarci ad accettare la missione che ci viene affidata.

1.     Evocare la Memoria […] è il migliore antidoto a nostra disposizione di fronte alle soluzioni magiche della divisione e dell’estraniamento.

2.     L’appartenenza al Popolo di Dio […] un popolo formato da mille volti, storie e provenienze, un popolo multiculturale e multietnico. Questa è una delle nostre ricchezze. E’ un popolo chiamato a ospitare le differenze, a integrarle con rispetto e creatività e a celebrare la novità che proviene dagli altri.

3.     La possibilità dell’impossibile. […] Quando crediamo che tutto dipenda esclusivamente da noi rimaniamo prigionieri delle nostre capacità, delle nostre forze, dei nostri miopi orizzonti. Quando invece ci disponiamo a lasciarci aiutare, a lasciarci consigliare, quando ci apriamo alla grazia, sembra che l’impossibile incominci a diventare realtà”.

Grazie Francesco per essere stato tra noi, grazie per averci lasciato qualcosa su cui riflettere.