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11
APR
2020

Lasciati portare

Caro amico,

dopo un cammino, breve o intenso, una meta la si raggiunge sempre.

Si raggiungono mete che danno gioia e riempiono la vita, la confermano e la rendono più ricca; mete che invece sono come una prova o una sfida, o come l’esito di una scommessa.

Anche Gesù cammina, decisamente, verso la sua meta.

È la grande Gerusalemme, la Città Santa, la Casa di Dio, la Città della Pace.

Gesù sale a Gerusalemme non per mettersi alla prova, non per lanciare una sfida, non perché deve dar prova di una scommessa.

Cammina verso la meta per la salvezza; non la sua, ma la nostra.

Cammina per dare salvezza alla nostra vita.

Gesù cammina per noi; sono le sue gambe a condurci, a farci camminare, a renderci possibile una speranza.

Gesù entra anche quest’anno a Gerusalemme. Anche ora che le nostre gambe sono tremanti pensando al futuro; pesanti rispetto all’incertezza che respiriamo da un mese a questa parte; quasi bloccate per un senso di responsabilità per noi e per gli altri.

Noi fermi, senza possibilità di muoverci e Lui in cammino.

Vorrei invitarvi a meditare su quei passi: ci sono anche i nostri. Lui, il Re, porta ciascuno di noi, conduce ciascuno di noi per la via della Pasqua.

Conosciamo già la fatica della Croce: chi più e chi meno tanti l’hanno già provata; quasi tutti, in questo tempo, la stanno sperimentando.

Come ci fa bene pensare che Gesù cammina portando noi; come ci consola sapere che Gesù abbraccia la Croce per noi.

Ecco perché Gesù sale a Gerusalemme, di propria volontà; è la meta sicura di tutto il suo cammino. Darci salvezza donando la sua vita.

In questa settimana lasciamoci salvare. Pregando, ascoltando, offrendo, privilegiando il silenzio, un gesto di carità, vivendo coraggiosamente un sacrificio, piccolo o grande che sia.

Agitando rami di ulivo Gesù fu accolto quale Re: che cosa offriremo noi a Gesù? Riusciremo a riconoscerlo e a sceglierlo Re dei nostri giorni, della nostra vita?

Non perdiamo tempo questa settimana: è la settimana santa, settimana autentica per chi vuole autenticità per il proprio cammino di vita.

Solo così sarà vera Pasqua.

Don Nazzareno