Tel. 02 918 55 89
17
OTT
2014

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: DIVERSITA’ DA VALORIZZARE

Ha preso il via durante il mese di ottobre un corso di aggiornamento dell’Agidae  sui Bisogni

Educativi Speciali (BES) rivolto agli insegnanti della scuola primaria e secondaria

della nostra scuola.

Ma cosa sono i Bisogni Educativi Scolastici? Lo abbiamo chiesto a Tiziana Capoletti, preside dell’

Istituto san Paolo delle Suore angeliche di Milano nonché docente del corso e formatrice Agidae

con una lunga esperienza nel campo della pedagogia e della didattica speciale nelle difficoltà di

apprendimento. “Avere un Bisogno Educativo Speciale significa trovarsi in una situazione di

disagio, dove è necessario ottenere un intervento specifico, mirato alla soddisfazione del bisogno.

Compito dell’insegnante è ricercare lo stato di benessere dell’alunno nel singolo percorso di crescita.

I bambini del nostro tempo manifestano sempre più necessità educative diverse, chiedono tempo per crescere

ed imparare in un mondo che corre troppo, insomma, chiedono la libertà di esprimere le loro

potenzialità sotto forme diverse. In questo contesto, l’insegnante è colui che trasforma e prepara

setting educativi, che valuta la diversità dell’alunno, sa essere empatico rispetto alle diverse

esigenze. Ha dunque il dovere fondamentale di promuovere l’ autostima e, di conseguenza, esercita

un importante ruolo nell’espressione potenziale di apprendimento dei propri alunni. La sua Mission

parte da: «E’ normale essere diversi». La diversità degli alunni va rispettata, valorizzata e intesa

come una risorsa che migliora le opportunità di apprendimento e aggiunge valore alle scuole, alle

comunità locali e alla società”.

D’altronde continua Capoletti: “Educare, come diceva San Giovanni Bosco, «è questione di cuore».

Oggi, potremmo tradurre questo messaggio dicendo che insegnare è questione di relazione, di

accompagnamento, di aiuto da offrire alla persona che cresce affinché, secondo i propri ritmi e nel

rispetto delle proprie possibilità, possa diventare ciò che è chiamata ad essere e ad esprimere le

proprie scelte personali che si tradurranno in comportamenti e stili di vita.

“Durante questo corso – conclude Capoletti – ho avuto occasione di conoscere e formare docenti

molto attenti alle esigenze del singolo studente. A voi insegnanti, alla preside Gianna Salati e a

tutta la scuola don Bosco auguro di continuare a crescere con l’amore che nutrite per il loro lavoro

e per la scuola. Se il contesto facilitante è l’elemento chiave di un percorso educativo vincente,

credo che stiate percorrendo la strada giusta per trovare la rotta della verità e del bene in quel mare

aperto che sono la nostra società e la nostra cultura, sempre in cambiamento e spesso disorientate e

disorientanti”.

Valeria Meli